Lettera a Luca De Filippo dei giovani allievi della Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Napoli per i funerali del 30 novembre al Teatro Argentina di Roma
Te piace o’ presebbio? No! Noi ti
abbiamo conosciuto così.
Noi che abbiamo avuto la fortuna di
recitare per te, farti sorridere, stringerti la mano e forse regalarti qualche
emozione. Grazie per averci dimostrato che la nostra città ha ancora qualcosa
di buono da offrire, per la fiducia che hai saputo infonderci, rendendo
possibile con la tua scelta, la nostra scelta! Avremmo voluto “rubare” e
imparare il più possibile da te, facendo tesoro di tutti i tuoi insegnamenti ed
è per questo che sentiamo in piccola parte il peso di un eredità enorme che
arriva in anticipo, ma che siamo onorati di ricevere, quella di uomo semplice
che aveva radicato in sé il rispetto per gli uomini che a volte sono
attori. Ti vedremo ogni volta che riusciremo ad entrare a fondo dentro le cose,
dentro alla vita. Per te, la nostra responsabilità si carica del tuo medesimo
desiderio, porteremo avanti questo progetto con tenacia e con la tua stessa
cura, sicuri che tu ci accompagnerai, sperando di poter vivere di teatro come
hai fatto tu! Per oggi il sipario resterà chiuso, ma sappiamo che lo spirito
dei maestri non muore mai. Il tuo ricordo resterà nella speranza dei giovani
pronti a mettersi in gioco.
Nennì te piace o’ presebbio? Si!
Adesso sì! Non è quindi un addio. A domani maestro.
Come hai voluto tu, i tuoi giovani
colleghi.
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