Gloriana: “Vive in me lo spirito delle donne dei vicoli che vogliono emanciparsi, io le rappresento tutte”

Il primo Eduardo della cantante attrice. La regia di Mascia
di Pino Cotarelli
Per il trentennale della morte di Eduardo invitai Luca De Filippo nella mia trasmissione Napoli prima e dopo, fu in quella occasione che gli chiesi i diritti su Filumena Marturano per mia moglie Gloriana come protagonista. Lui mi rispose subito: perché no? Gloriana è Filumena”. Pino Moris con entusiasmo racconta i primi passi di questa operazione. “Filumena – continua - è in buone mani”. Lo spettacolo, prodotto da Arteespettacolo e dalla Prospet, sarà in scena al San Ferdinando dal 25 dicembre al 6 gennaio e al Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei dall’8 al 10 gennaio. La parte di Soriano è affidata a Nello Mascia che si occupa anche della regia. Tra gli interpreti Cloris Brosca e Giancarlo Cosentino. Musiche di James Senese.
 Moris, come nasce l’idea di voler rappresentare Filumena Marturano?
“Gloriana mi ha fatto notare come le donne napoletane, che hanno come destino la lotta giornaliera per l’esistenza, combattono con fierezza e determinazione. E osservava come ognuna di loro era ben rappresentata dal personaggio di Filumena Marturano. Quante di loro, come me, l’avranno trovata familiare, mi disse una volta”.
Sono state poste particolari condizioni per la messa in scena?
“Luca ha detto: fate voi, la compagnia è vostra, potete prendere chi volete. Ha riposto fiducia in me. Rappresenteremo questo spettacolo solo per un anno, secondo gli accordi, in Campania, in Puglia e nelle Marche”.
Gloriana, per lei che proviene dal mondo della sceneggiata, come pensa di affrontare un personaggio impegnativo e universalmente noto come quello di Filumena Marturano?  “Filumena è una napoletana esasperata che si sacrifica per uno scopo preciso. Sa quante Filumene ci sono ancora oggi a Napoli? Cercherò di interpretarle tutte. Sono cresciuta in un quartiere popolare, in me è rimasto lo spirito della donna del vicolo che però vuole emanciparsi. Conservo la passionalità, la voglia di far prevalere ragioni. Questa è la Marturano in me. Riuscirò nell’impresa di incarnare il suo spirito perché so’ napulitana”.
 Nello Mascia, lei ha sperimentato il teatro da Eduardo a Strehler, come ha accolto la richiesta di interpretare Domenico Soriano in Filumena Marturano?
“Come si può rinunciare a un capolavoro come Filumena Marturano, quando ti si propone la regia e il personaggio impersonato da Eduardo? Una fortuna abbastanza rara, l’ho accolta con entusiasmo”.
 A che tipo di regia ha pensato? 
“Filumena è uno dei grandi simboli femminili della storia del teatro, paragonabile a Madre Courage di Brecht e a Nora di Ibsen; per fortuna però è un personaggio napoletano inserito in un impianto drammaturgico che non va assolutamente modificato. Questa monumentale donna, che si contrappone alla società contemporanea, combatte per il rispetto dei componenti della famiglia senza differenze. Bisogna però considerare che il testo è stato scritto nel 1946, senza quel processo tecnologico di cui oggi noi ci serviamo. Oggi per esempio per individuare la paternità basta un esame del Dna. E’ quindi un testo da storicizzare”.
 Gloriana come protagonista…
“E’ una donna del popolo, conosce le sensibilità del personaggio, è una fortuna averla come Filumena”. Nel futuro di Nello Mascia che altro c’è’? Ma cosa dire, sto facendo Gomorra, ho finito di fare un’altra fiction che si chiama “Il sistema” molto bella, ne sto facendo un’altra con Corrado Guzzanti, farò anche un film prossimamente e poi le do una chicca, che riguarda un corto sulla livella di Totò con Francesco Paolantoni.


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