Amori in scena tra Falstaff e Norma- Al San Carlo il grande repertorio di Verdi e Bellini, poi danza, Prokof'ev e Gershwin

di Antonio Tedesco
Ci aspetta la grande lirica al Teatro San Carlo per quanto previsto nella programmazione dei mesi di febbraio e marzo. Si comincia (il 21 febbraio, e fino al 1° marzo) con la Norma di Vincenzo Bellini, su libretto di Felice Romani. L'opera debuttò nel 1831, inaugurando, il 26 dicembre di quell'anno, la stagione del Teatro La Scala di Milano. Dopo un inizio incerto le rappresentazioni furono via via accompagnate da un crescente apprezzamento, e conseguente successo, tanto da farne ancora oggi una delle opere più note e amate dal pubblico. Ripulita, dal librettista Romani, dalle parti più truculente presenti nella piéce teatrale da cui il testo trae ispirazione (Norma, ossia l'infanticidio, di Alexander Soumet), l'opera, ambientata nella Gallia al tempo della conquista dei Romani, assume i connotati del classico melodramma, dove l'eroina, seppur tradita, dal proconsole romano (Pollione) che si invaghisce della giovane novizia Adalgisa, trova la forza alla fine di sacrificarsi per lui, imitata dallo stesso proconsole, folgorato, a sua volta da una così grande prova d'amore. A dirigere l'Orchestra e il coro del Teatro San Carlo, Nello Santi, mentre la regia è di Lorenzo Amato.
Altrettanto famosa, fino ad essere una delle opere più rappresentate in assoluto, è il Falstaff, ultimo, sontuoso, lavoro di Giuseppe Verdi, su libretto di Arrigo Boito, che debuttò, sempre a La Scala di Milano, nel 1893, riscuotendo, fin da subito, enormi consensi.
Ispirato al noto personaggio shakespeariano, il protagonista dell'opera è un tronfio e grottesco seduttore che diviene oggetto di una serie di beffe, orchestrate principalmente proprio dalle due donne che egli stesso aveva preso di mira. Finendo, così, col diventare, non senza qualche nota drammatica, il simbolo di un'umanità che tenta, senza riuscirci, di riscattare la propria condizione esistenziale, sia fisica che morale, attraverso una visione falsata della realtà su se stessi e sul mondo. L'allestimento, in scena al San Carlo dal 13 al 20 marzo, riveste particolare interesse in quanto riprende, a cura di Marina Bianchi, una regia firmata da Luca Ronconi per il Maggio Fiorentino, in cui gli elementi di cui sopra vengono maggiormente evidenziati da una messa in scena che privilegia l'esperienza umana, appunto, all'ambientazione scenica, meglio sottolineando, in tal modo, la portata universale del personaggio. Con l’orchestra del San Carlo diretta dal maestro Pinchas Steinberg.
Di questa opera sarà offerta anche, il 19 marzo, una versione ridotta, con una selezione dei passaggi più noti e significativi del lavoro, con il titolo di Falstaff for families, per la quale, sempre avvalendosi della regia di Marina Bianchi, il direttore sarà, invece, Maurizio Agostini.
Anche per la danza il programma (31 marzo, 12 aprile) prevede una rappresentazione di grande interesse, quale il famoso balletto Coppelia, su musiche di Léo Delibes e le coreografie curate da Roland Petit, riprese da Luigi Bonino, che ne è anche interprete, insieme a Iana Salenko e Marian Walter. Le musiche sono dirette da David Garforth.
Di rilievo anche l'appuntamento con Pierino e il lupo, di Prokof'ev, programmato per il 25 febbraio, forse la più nota “favola in musica” dove a identificare e caratterizzare i vari personaggi è il suono degli strumenti che di volta in volta entrano in campo. Con l'Orchestra del Teatro San Carlo diretta da Maurizio Agostini.
A completare la programmazione del periodo troviamo, Ralf Weikert e Rudolf Buchbinder (rispettivamente direttore e pianoforte solista) che, con l'Orchestra del Teatro San Carlo, eseguiranno un ricco e articolato programma di brani di musica sinfonica (il 6 e il 7 febbraio), mentre il 22 dello stesso mese Serata Gershwin con il trio formato da Enrico Pieranunzi, Gabriele Pieranunzi e Gabriele Mirabassi. Il 14 marzo sarà, invece la volta del
mezzosoprano Daniela Barcellona, accompagnata al pianoforte da Alessandro Vitiello, che eseguirà brani dalle opere di Rossini, Donizetti e altri autori.

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