Premio Le Maschere del Teatro Italiano

I vincitori proclamati nella serata dell’otto settembre al Teatro Mercadante di Napoli

Servizio di Francesco Gaudiosi


Napoli- Come di consueto si rinnova la tradizione del premio Le maschere del teatro italiano, giunto ormai al suo quattordicesimo anno e nato nel 2003 da un’idea di Luca De Fusco e Maurizio Giammusso. Nella serata dell’8 settembre, condotta da Tullio Solenghi e trasmessa in differita su Rai1, vengono premiati i vincitori delle terne finaliste selezionate da una giuria di esperti e poi messe al voto da oltre ottocento artisti e professionisti del settore dello spettacolo. Il risultato è un evento nel quale il teatro trova il suo momento aggregativo e rende omaggio ad attori e artisti che più si sono contraddistinti durante la passata stagione teatrale. L’Orestea di Luca De Fusco si aggiudica il premio come miglior spettacolo di prosa. A Filippo Dini il premio per la migliore regia con lo spettacolo Ivanov, opera di Cechov per troppo a lungo considerata minore. La morte di Danton, spettacolo con un ottimo riscontro di pubblico e critica nello scorso anno, con la regia di Mario Martone, si aggiudica ben tre premi: miglior attore protagonista con Paolo Pierobon (nel   ruolo di Robespierre), miglior disegnatore di luci con Pasquale Mari e migliore costumista con Ursula Patzak. Riconoscimenti anche per un altro spettacolo importante della recente stagione, Il prezzo, che conquista il premio per il miglior attore e attrice non protagonista, rispettivamente all’ormai icona del teatro italiano Umberto Orsini e alla applaudita Alvia Reale, nella mise firmata da Massimiliano Popolizio. Anna Foglietta premiata come migliore attrice protagonista nello spettacolo firmato da Gassmann La pazza della porta accanto, mentre il premio come migliore attore/attrice emergente va a Federica Sandrini per lo spettacoloSignorina Else di Alberto Oliva.
Fabrizio Gifuni è premiato come miglior interprete di monologo per Lo straniero, regia di Roberto Lena, mentre il premio alla scenografia va a Antonio Panzuto per Il deserto dei Tartari, regia di Paolo Valerio. Il migliore autore di musiche è Andrea Liberovici per Machbeth Remix, regia dello stesso Liberovici a cui vanno i complimenti per aver vinto in una terna che vedeva come altri nomi firme del calibro di Ran Bagno (Orestea) e Morgan (Arancia Meccanica). Ruggero Cappuccio è migliore autore di novità italiana con il suo spettacolo Spaccanapoli Times.
Come premi speciali al Professor Massimo Osanna (sovrintendente di Pompei) va il Premio alla Memoria di Graziella Leonardi Buontempo, mentre il Premio del Presidente Gianni Letta va a Glauco Mauri, personalità teatrale che ha segnato un nuovo approccio di immaginare e di concepire il teatro, creando un vero e proprio stile interpretativo tutt’oggi studiato nelle accademie di teatro italiane.
La serata vive, come di tradizione, anche del consueto omaggio della critica, del pubblico e degli artisti presenti in sala, alle personalità teatrali che ci hanno lasciato durante lo scorso anno. Calorosi applausi a Luca De Filippo, Paolo Poli, Giorgio Albertazzi e alla donna che rimarrà per sempre nel cuore degli italiani, la straordinaria ed istrionica Anna Marchesini.

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