Con Peppe Barra e la Cantata dei pastori vive la tradizione

Di Rita Felerico

“Quann'io nascette ninno 'a cuorpo a mamma/a Napule nascette muorto 'e famma./E a muorto 'e famma nun appena nato,/mammella mia dicette: è nato un‘altro sventurato”. Undici gli appuntamenti per Peppe Barra e la sua Compagnia, sulle scene, come quasi ogni Natale, con la Cantata dei Pastori, spettacolo prodotto da Modus Art di Nunzio Areni. Immutata, travolgente resta la verve di uno degli attori più amati dal pubblico, non solo napoletano. Da magico maestro di palcoscenico sa immergerci nell’atmosfera barocca, religiosa e pagana, del tardo Seicento, una pagina di grande teatro che trova le sue radici nella commedia dell’arte e nell'antica tradizione delle sacre rappresentazioni. Il testo di Andrea Perrucci narra il viaggio di Maria e Giuseppe verso Betlemme, ostacolato da diavoli e illuminato dagli angeli. Rimaneggiato più volte, è nel cuore della tradizione popolare, insieme a personaggi come Razzullo e Sarchiapone. La tournée parte dal teatro Umberto di Nola il 2 dicembre, il 3/4 al Delle Arti di Salerno. Riprende il 10 gennaio al Mons. Tommasiello di Teano, prosegue l’11 al Gloria di Pomigliano d’Arco, il 12 al Ricciardi di Capua, il 15 al Di Costanzo di Pompei, il 20 al Massimo di Benevento, il 21 al Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere, il 22 al Comunale di Nocera Inferiore, il 27 al Magic Vision di Casalnuovo. Queste soltanto alcune delle date previste in Campania.

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