"Totò a braccetto con Peter Sellers per fondere in scena due comicità"

di Giuseppe Giorgio


Avvicinandosi all'opera del commediografo inglese, David Tristram, l'attore e regista, Sergio Assisi, porta in scena il suo adattamento L’Ispettore Drake e il delitto perfetto. “Uno spettacolo - come ha affermato lo stesso interprete alla sua prima direzione teatrale - che nasce dalla volontà di rappresentare qualcosa di nuovo e di classico nello stesso momento. Una commedia inglese dall’humor surreale, che si amalgama con una comicità di stampo nazional-popolare, rappresentata da attori impegnati a fare emergere il quotidiano”.

Assisi, una comicità che pone il pubblico dinanzi a qualcosa di veramente nuovo?

Sì, una comicità che in un testo come quello di Tristram si tramuta in un elemento scomodo per il pubblico napoletano. E preciso napoletano perché non è un pubblico comune. Già quando si siede, lo spettatore partenopeo lo fa di sguincio, con le gambe accavallate quasi a dire all'artista, fammi vedere quello che sai fare. Ho sentito in proposito tanti colleghi attori affermare: a Napoli non ci vengo più! Perché spaventati dalla severità e dalla competenza dei partenopei in platea. Ecco perché, parlando di elemento scomodo, mi riferisco a qualcosa di mai portato nei teatri napoletani. Proporrò una comicità alla Pantera Rosa e Una pallottola spuntata, dove l'ironia inglese si fonderà con quella napoletana per un esperimento che posso definire comodo”.
Quale sarà l'impatto del pubblico con questo suo adattamento?
Spero che al pubblico piacerà, anzi ne sono sicuro. Proporre un umorismo anglosassone che oltrepassa la dimensione della realtà e tenere nel contempo a bada il napoletano è un'operazione che stimolerà lo spettatore”.
Con lei nei panni dell'Ispettore Drake e Francesco Procopio in quelli del sergente Plod, a prendere vita sarà il classico binomio “comico- spalla”. Vi saranno riferimenti a qualche celebre coppia napoletana?
Anche se è impossibile evitare di portare alla mente le grandi coppie comiche napoletane, penso che il pubblico troverà in noi molte similitudini con il duo estero formato dall'ispettore Clouseau e l'irriducibile Kato. Naturalmente, sarà imprescindibile il riferimento ai comici che agivano in coppia come Totò, Taranto, De Filippo, Troisi, ma sarà di rigore il non imitare nel rispetto di una magia comica che non esiste più”.
Presentato dalla Quisquilie Production e distribuito da Gianpiero Mirra, il lavoro che vede in scena oltre lei e Procopio, anche Fabrizio Sabatucci, Luigi Di Fiore e Beatrice Gattai, punterà pure sull'idea di dar vita a personaggi dichiaratamente eterogenei per dialetto.
Dal napoletano al milanese, passando per il romano, il pubblico si troverà dinanzi ad una sorta di spettacolo che sfrutta le comicità regionali, sulla base di una provata e internazionale ironia “british”. In pratica si attraverserà l'Italia con una comicità senza confini”.
Parlavamo degli attori napoletani famosi per il genere comico ma cosa è rimasto oggi dei loro insegnamenti?
Purtroppo, nulla, oggi se si chiede ad un ragazzo di 25 anni chi sono stati Totò e i De Filippo, non sa neanche rispondere. Oggi esiste la comicità della modernità che il più delle volte si traduce in quella della volgarità. È emblematico, al proposito, il commento di un ragazzo che attraverso facebook nel complimentarsi per il mio film A Napoli non piove mai si è lamentato, però, della totale mancanza di parolacce, esortandomi a farne uso in futuro”.
Con le musiche originali di Louis Siciliano, la scenografia di Roberto Crea, le luci di Francesco Adinolfi, i costumi di Mirjana Panowsky e l'aiuto regia di Pino L'Abbate, la messinscena partirà, dunque, da un personaggio surreale come l’Ispettore Drake. Lo stesso che darà forma ad una miscela irresistibilmente comica. Dal Teatro Italia di Acerra, al Teatro Delle Arti di Salerno e ancora, dall'Auditorium Mons. Tommasiello di Teano, al Teatro Modernissimo di Telese, fino a giungere al 25 gennaio, quando il lavoro sarà presentato al Teatro Diana di Napoli, L’Ispettore Drake e il delitto perfetto condurrà lo spettatore, tra gag e colpi di scena, in un universo goliardico dove tutto, ma proprio tutto, può accadere, e dove ciò che è incredibile diventa magicamente plausibile”.

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