Cinque rapper per un Amleto napoletano

di Roberta D'Agostino

"Andare a tempo è tutto" così diceva Shakespeare ed è regola e legge anche oggi; Davide Iodice è ideatore e regista di Mal'essere un'operazione davvero interessante sull'Amleto. "Il sogno di ogni attore - dice Iodice - è portare in scena questa opera perché è un testo infinito, perché in esso si trova la chiave di lettura della pratica scenica e una riflessione ampia sull'esistenza. L'Amleto mette uno specchio davanti alla vita, e oggi, a Napoli, quello specchio riflette i dubbi di una generazione costretta ad andare alla strage per volere dei padri". Cinque rappers campani Alessandro Caricchia Joel, Gianni De Lisa O'Iank, Pasquale Fernandez Sir Fernandez, Ciro Carmine Perrotta Op. Rot, Damiano Rossi Capa Tosta hanno riscritto in napoletano i cinque atti, con i doverosi tagli, ma restituendo una riscrittura attuale, vera come solo i rappers sanno fare, e saranno anche in scena. I padri lasciano ai figli un mandato di competizione in cui valori dell'amore, dell'amicizia non trovano spazio. L'Amleto è pieno di questi sentimenti, in esso Ofelia diventa la vittima innocente di un mandato già scritto. "Nel mio testo - continua Iodice - ho voluto privilegiare il punto di vista di Ofelia, perché la vera vittima è l'innocenza ferita, Ofelia diventa Annalisa Durante e tutte le latre vittime di un sistema di potere prestabilito". Ma cosa succederebbe se Amleto potesse disubbidire al mandato dello spettro e abbandonarsi all'amore? Il lavoro è un concertato di voce, suono, live e recitazione, un'unica onda sonora di circa due ore che invaderà il Teatro San Ferdinando dall'1 al 12 febbraio. In scena Pippo Cangiano, Salvatore Caruso, Luigi Credendino, Veronica D'Elia. Da una produzione dello Stabile di Napoli.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti