Elicantropo in un libro vent'anni di passione

Di Antonio Tedesco

L’Elicantropo non è solo uno spazio, è un’idea di teatro. Un’idea forte che resiste  da vent’anni, nonostante l’indifferenza e la miopia delle istituzioni. Una realtà che ha saputo costruirsi in questo tempo una sua precisa identità. Ricevendone premi e riconoscimenti. Un “luogo” teatrale di concezione moderna che si plasma intorno alle rappresentazioni che ospita e ne diventa non un semplice contenitore, ma la forma stessa dell’idea che le produce. A questo teatro, ai suoi fondatori, Carlo Cerciello e Imma Villa, ai suoi attori “storici”, Paolo Coletta e Roberto Azzurro, alla loro storia, Maresa Galli dedica Elicantropo 20 anni tra sperimentazioni e memoria, edizioni Guida (pagg. 190 – euro 18), uno studio teorico su quella specificaconcezione di teatro e un atto d’amore per un piccolo-grande patrimonio di arte e conoscenza, germinato nel cuore della Napoli storica (il secentesco Complesso dei Gerolomini). Il libro raccoglie anche testimonianze di artisti e critici che quel teatro hanno contribuito a far vivere e un’analisi delle produzioni che vi hanno visto la luce.


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