Nino D’Angelo nonno e scugnizzo: “L’orgoglio dei miei sessant’anni"

Io senza giacca e cravatta. Prima lo show autobiografico, poi un cd e la festa di compleanno allo stadio San Paolo

di Virginia Maresca

Nino D’Angelo sarà in tour nei teatri campani fino ad aprile con lo spettacolo autobiografico Io, senza giacca e cravatta. Considerato uno dei grandi interpreti della canzone napoletana, l’artistaè tornato alla direzione artistica del teatro Trianon Viviani, dopo la precedente esperienza dal 2006 al 2010. Di recente ha firmato la colonna sonora di Falchi, film diretto dal figlio Toni. In questo periodo è in studio per ultimare l’incisione del nuovo album Nino D’Angelo 6.0 dedicato ai suoi prossimi sessant’anni che festeggerà il 24 giugno allo Stadio San Paolo di Napoli.
D’Angelo, nuovamente direttore artistico del Trianon Viviani, teatro che dopo diverse difficoltà è tornato a vivere…
“Questa per me è stata l’ennesima sfida. Anche se la programmazione è partita un po’ in ritardo, poiché il teatro necessitava di lavori di manutenzioni, abbiamo proposto un cartellone ricco di spettacoli e commedie davvero interessanti. Cercheremo di fare lo stesso anche per il prossimo anno”.
Ha aperto il nuovo cartellone con il suo Io, senza giacca e cravatta e chiuderà con L’ultimo Scugnizzo di Viviani?
“A chiudere il cartellone sarà Sogno di una notte di mezza estate,liberamente ispirato all’opera di William Shakespeare, diretto da Ruggero Cappuccio, con Isa Danieli e Lello Arena, in scena fino al 2 aprile. L’ultimo Scugnizzo, che effettivamente era previsto in chiusura di stagione, sarà invece presente nel cartellone 2017-2018 del teatro del popolo, e probabilmente sarà lo spettacolo di apertura”.
L’ultimo scugnizzo, che nel 2000 le è valso il Premio Gassman, avrà un nuovo allestimento scenico?
“Esiste un’idea di rielaborazione del testo per un allestimento assolutamente nuovo rispetto ai precedenti, ma ancora non posso dire nulla di preciso. Stiamo valutando se riprendere lo spettacolo diretto da Tato Russo e rappresentato anche al Trianon negli anni passati, oppure lavorare sull’inedito. So solo che, per colpa della mia età, sarà l’ultima volta che porterò in scena L’ultimo scugnizzo”.
Il 24 giugno festeggerà i suoi 60 anni allo Stadio San Paolo di Napoli, cosa sta organizzando per quell’occasione?
“Tutto parte da un progetto che inizia con un concerto, quello allo Stadio San Paolo, e finisce con l’album Nino D’Angelo 6.0, un doppio album composto da un disco di inediti e da un altro di canzoni che non hanno avuto successo, ma che a mio parere sono molto belle e meritano di essere ascoltate. Per quanto riguarda il concerto, al momento è pronto solo il manifesto. Sarà sicuramente una grande festa napoletana, in cui canterò i successi dagli anni ’80 ad oggi. Non sarà un concerto con gli amici, perché quello lo hanno fatto tutti. E se con gli amici deve essere, lo sarà con i napoletani”.
Una carriera di quasi 40 anni, che nel tempo si è evoluta su più fronti, dalla musica al cinema e al teatro. In che modo le piace descriverla?
“È stato un viaggio stupendo. Sono partito dal basso, dal cantare ai matrimoni per poi calcare i palcoscenici più importanti del mondo, dove ho portato le mie origini, le mie canzoni, il mio dialetto. Questo per me è un motivo d’orgoglio”.
Nella sua carriera vari sono stati i riconoscimenti sia da parte del pubblico che della critica. Cosa hanno significato per lei?
“Gli apprezzamenti della critica sono arrivati diversi anni più tardi. Quando ho iniziato a scrivere dei testi con una vena poetica diversa, la critica si è avvicinata, scoprendo anche altre mie composizioni. Bisogna lavorare sodo per ottenere i risultati, nessuno regala niente. Dopo tanti sacrifici, quando arriva un riconoscimento, è sempre apprezzato perché simboleggia la stima che gli altri hanno nei tuoi confronti, in tutto quello che negli anni hai creato e regalato al pubblico”.
Chi è oggi Nino D’Angelo?
“Un uomo di quasi 60 anni, un nonno, che è la cosa che amo più fare. Mi piace stare con i miei nipoti e vederli crescere. Sono padre di due figli, ma a causa di impegni lavorativi ho perso molti anni della loro vita. Oggi sto recuperando quel tempo perduto con i miei figli, attraverso i nipoti”.
Lo scorso due marzo è uscito nelle sale il film Falchi diretto da suo figlio Toni, con la colonna sonora realizzata da lei…
“Altro motivo di orgoglio. Solitamente i figli d’arte vengono sempre visti in malo modo dalla critica e dal pubblico, poiché giudicati come persone senza talento che sfruttano il nome del padre per andare avanti. Ci sono però anche quelli che si differenziano dalla massa e che hanno veramente del talento e uno di questi è senza dubbio mio figlio”.
Dove se ne andrà ancora …senza giacca e cravatta?
“Il 26 marzo sarò al Teatro Metropolitan di Aversa, 29 e 30 al Teatro Summarte di Somma Vesuviana, 1 aprile al Magic Vision di Casalnuovo; 4, 6 e 7 aprile al Lendi di Sant’Arpino, l’8 al Teatro Italia di Acerra, l’11 e il 12 prima al Teatro Barone di Melito, poi al Politeama di Torre Annunziata”.


©RIPRODUZIONE RISERVATA





Commenti