Una fanciulla dal West tra Accardo e Zubin Mehta

Undici titoli, quattro produzioni, cinque anniversari: la stagione del Lirico punta sul repertorio, ma non trascura il Novecento 

di Paola de Ciuceis


Undici titoli, 72 alzate di sipario, 4 nuove produzioni (La fanciulla del West, My Fair Lady, La Traviata, Si‑ roe re di Persia), 6 allestimenti per la prima volta a Napoli, 2 prime (la stessa My Fair Lady e Il cappello di paglia), 3 spettacoli fuori abbonamento (La Bohème, Il Siroe e Don Checco) e 5 anniversari tra Rossini, Toscanini, Tullio Serafin e Frederick Loewe. Questa, in sintesi, la nuova stagione lirica del Teatro di San Carlo che apre sabato 9 dicembre proprio con La fanciulla del West di Giacomo Puccini ricordando, a 150 anni dalla nascita il grande direttore d’orchestra Arturo Toscanini che fu il primo a dirigerla al Metropolitan di New York, dove debuttò nel lontano 1910. Tra i lavori pucciniani meno frequentati, l’opera in tre atti del celebre compositore lucchese su libretto di Guelfo Civinini e Carlo Zangarini dal dramma The Girl of the Golden West di David Belasco, fa ritorno al San Carlo – dove manca dal 1975 – per 5 repliche (12, 13, 15, 16, 17 dicembre) con il direttore d’orchestra principale Juraj Valčuha sul podio e per la regia di Hugo De Ana cui si devono pure le scene e i costumi. Tre le voci (Anna Pirozzi, Kristin Lewis e Virginia Tola) nel ruolo della protagonista Minnie, l’eroina simbolo di un nuovo modello di femminilità, una donna sola che, in un mondo popolato di uomini, si distingue per la passione del suo amore e il suo carattere combattivo in difesa della propria felicità. Dal 23 dicembre, per il consueto appuntamento natalizio con il balletto sarà di scena Lo Schiaccianoci di Tchaikovsky in una nuova coreografia da Marius Petipa a cura del direttore del Corpo di Ballo, Giuseppe Picone, che guida i protagonisti – Il Principe (Alessandro Staiano, Salvatore Manzo, Danilo Notaro) e la Fata Confetto (Anna Chiara Amirante e Claudia D’Antonio) – sulle note dell’orchestra diretta da Mikhail Agrest; un allestimento del Teatro di San Carlo per le scene di Nicola Rubertelli e i costumi di Giusi Giustino con il Corpo di Ballo, il Coro di Voci Bianche e gli allievi della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo (in replica con doppio spettacolo il 28, 29, 30 dicembre). Con l’opera, si riparte a gennaio, ancora con Puccini, con un classico intramontabile della lirica: La Bohème (fuori abbonamento) in un allestimento di Mario Pontiggia per il Teatro Massimo di Palermo, con Eleonora Buratto nel ruolo di Mimì, le scene e i costumi di Francesco Zito e la direzione di Stefano Ranzani (repliche 11, 12, 13 14, 16 gennaio). Sul versante sinfonica, invece, in dicembre (unica data il 20, ore 18) per il concerto di beneficenza di Natale, appuntamento con il soprano Maria Agresta che si esibirà con l’Orchestra e il Coro del massimo partenopeo guidati dal direttore Juraj Valčuha che, in gennaio (sabato 20, ore 20.30 e domenica 21, ore 18), sarà nuovamente sul podio con l’opera in forma di concerto A kékszakàl‑ lù Herceg vara (Il castello del Principe di Barbablù) di Béla Bartók, su libretto di Béla Balázs da una fiaba di Charles Perrault e Antonin Dvoràk, Sinfonia n. 8 in sol maggiore, Op. 88. Infine, ultimo appuntamento del mese di gennaio con la sinfonica (sabato 27, ore 18, martedì 30, ore 20.30) con Zubin Mehta sul podio e Salvatore Accardo al violino con il Con‑ certo per violino e orchestra n. 2 di Béla Bartók e Sinfonia n. 9 in do maggiore “La Grande” D. 944 di Franz Schubert.


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