Con "Gli amici se ne vanno", Masiello rievoca e interpreta i successi di Umberto Bindi

di Andrea Del Gaudio


 Il 12 e 13 maggio, al Teatro Caos di Villaricca, va in scena Gli amici se ne vanno – Le note ineguali di Umberto Bindi, retrospettiva in musica e parole dedicata al cantautore genovese. “L’idea nasce innanzitutto dalla passione che ho sempre coltivato per la musica cosiddetta “leggera”. Conoscevo poco la storia di Bindi, è stato il film di Gianni Amelio, Felice chi è diverso, che ha acceso in me il desiderio di raccontarlo a chi conosce le canzoni ma non il dolore che c’è dietro”, racconta Gianmarco Cesario, autore del testo insieme ad Antonio Mocciola, che continua: “Ne ho parlato con il mio collega e insieme abbiamo deciso di intraprendere l’avventura della scrittura di un monologo, con il contrappunto di una decina di
suoi brani”. A dar voce a Umberto Bindi, Massimo Masiello, protagonista nonché regista della pièce. La notizia di questo omaggio è arrivata a Massimo Artesi, compagno di
Bindi, che, commosso per l’attenzione, ha messo a disposizione un racconto inedito di Bruno Lauzi, promettendo che, se lo spettacolo dovesse avere un ulteriore sviluppo, donerebbe anche una canzone inedita del cantautore. I brani cantati, riarrangiati per l’occasione dal maestro Jennà Romano dei Letti Sfatti, vanno da Il nostro concerto ad Arrivederci, passando per La musica è finita – dal cui testo è stato estratto il verso che dà il titolo allo spettacolo – quindi Il mio mondo fino a quelle meno conosciute. Capostipite della canzone d’autore, appartenente alla cosiddetta “scuola genovese”, Umberto Bindi all’alba degli anni ’60 aveva già firmato numerosi successi ma, pur essendo solo all’inizio della carriera, venne escluso dallo star system italiano; nel 1989 fu allontanato dal Festival di Sanremo perché considerato un “personaggio scomodo” a causa della sua omosessualità mai negata.


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