Il ritorno di Ranieri con Sogno e son desto “Un titolo nato sul mare, grazie a mio nonno”

Al Verdi di Salerno nuove canzoni, Viviani, Eduardo e le macchiette di Taranto
di Anita Curci
Ideato e scritto da Gualtiero Peirce e Massimo Ranieri, ritorna Sogno e son Desto lo show che ha girato in questi anni i teatri di tutta Italia, approdando poi nel 2014 a Rai Uno con 6 puntate e grandi ospiti. Da Battiato a Bocelli e Patty Pravo, a Paoli, Bennato, Albertazzi, poi Timi, Caparezza, Solenghi, Boy George, persino Raffaele La Capria. E molti altri, raccogliendo ogni volta forte entusiasmo del pubblico. Un viaggio, quello di Ranieri, cantante, attore, showman, attraverso canzoni, racconti e colpi di teatro, che potremo apprezzare dal 15 al 18 ottobre al Verdi di Salerno, dove apre la stagione del teatro, e dal 20 al 22 novembre al Comunale di Caserta. In questa edizione di scena anche l’umorismo di Nino Taranto e di Giorgio Gaber. Oltre al consueto appuntamento con la musica napoletana, brani dei più celebri cantautori italiani e internazionali, da Fabrizio De Andrè a Violeta Parra, da Francesco De Gregori a Luigi Tenco, da Lucio Battisti a Pino Daniele, da Charles Aznavour a Domenico Modugno. L’Orchestra sarà formata da Max Rosati e Andrea Pistilli, chitarra; Flavio Mazzocchi, pianoforte; Pierpaolo Ranieri, basso; Luca Trolli, batteria; Donato Sensini, fiati; Stefano Indino, fisarmonica; Alessandro Golini, violino.
 Ranieri, Sogno e son desto, un progetto artistico al quale è molto affezionato… 
“E’ nato per il festival di Ravello del 2009, con un titolo diverso dedicato al tema del coraggio da cui poi si è pian piano sviluppata l’idea del “Sogno e son desto”, frase estrapolata da un racconto, un ricordo legato alla mia infanzia”. 
Che racconto?
“Rivedo me piccolino al cospetto di mio nonno pescatore, che andava per mare con la sua barca nel buio della notte. Io spaventato e allo stesso tempo affascinato gli chiedevo come facesse a non avere paura. Lui mi rispondeva che pur rapito dalla magia del cielo stellato, cercava di restar ben desto per non farsi sorprendere dalle insidie delle onde…” 
Perciò questo titolo? 
“Nonno ripeteva di non sentirsi solo perché era accompagnato dalle stelle. Ma mi metteva subito in guardia, dicendomi che il mare è traditore... Te fa sunnà’ ma ‘e stà’ scetato (Ti fa sognare ma devi rimanere sveglio)”.
 Che novità in questo allestimento? 
“In realtà su una stessa formula si aggiungono di volta in volta brani musicali diversi e nuovi momenti teatrali che ho migliorato a seconda delle reazioni della platea. Così di sera in sera, di replica in replica, ho cercato di perfezionare lo spettacolo, captando il gusto del pubblico, guida fondamentale delle mie scelte artistiche”. 
Ci sarà anche del teatro, allora?
“Sicuramente sì! Da Shakespeare a Viviani, passando per Eduardo e le divertentissime macchiette di Nino Taranto”. 
Ha deciso di inserire anche una canzone di Pino Daniele. Quale?
“Ho scelto Je so pazzo. Una canzone che amo molto e avevo già inserita in un mio spettacolo. Mi fa proprio pensare al mondo musicale del mio grande e caro amico Pino”. 
Un ricordo personale legato a lui? 
“Il ricordo ultimo e più vivo che ho di Pino è legato ai momenti trascorsi insieme nello studio televisivo durante le prove di Sogno e son Desto in Rai. Forte la complicità e il grande affetto tra noi”.
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