di Federica De Cesare
Gullotta, negli ultimi anni ha portato in scena Pirandello, Shakespeare, Patroni Griffi. A quale tipo di teatro preferisce rapportarsi maggiormente?
“L’attore è un interprete, colui che cerca di rappresentare personaggi lontani da sé. Ogni volta un viaggio diverso, si tratti di cinema, teatro o altri linguaggi che appartengono allo spettacolo. Negli anni ho avuto la possibilità di affrontare diversi “viaggi”, entusiasmandomi per ogni singolo progetto. Chi fa questo mestiere mette se stesso al servizio del pubblico e si appresta ad ogni lavoro con grande rispetto per il testo e lo spettacolo”. Quale lavoro le ha regalato maggiore soddisfazione?
“Tutti i lavori affrontati hanno avuto un percorso, e quando sposi un progetto, riscuotendo un certo tipo di risultato, non si può che esserne contenti e soddisfatti. Questo non significa che in 55 anni di carriera abbia incassato solo successi; credo piuttosto che tutto vada bene, finché da ogni spettacolo, qualunque sia stato il suo risultato, impari qualcosa. E oggi, questo ritorno alla commedia, è anche un modo per festeggiare, in un certo senso, i miei prossimi 70 anni”.
Lei interpreta in Spirito Allegro il ruolo del protagonista...
“Charles è uno scrittore che dovendo scrivere di soprannaturale contatta una medium per approfondire l’argomento. Una medium un po’ cialtrona, un po’ buffa che finisce, infatti, per riportare tra i vivi lo spiritello della prima moglie dell’uomo, dando vita a una serie di divertenti situazioni di incontro-scontro con l’attuale compagna di lui”.
Un modo nuovo per riflettere sul tema della morte?
“Ogni rappresentazione in maniera diversa fornisce spunti di riflessione; la commedia si serve del sorriso, del sarcasmo e dell’ironia. In questo senso viene tuttora molto apprezzata. Di recente quest’opera è stata portata in scena al Gielgud Theatre di Londra da un cast d’eccezione, con Angela Lansbury e Rupert Everett e girerà ancora in America. Noi la riproporremo in una forma “rinvigorita”. Sarò accompagnato da sei giovani colleghi e dall’utilizzo di nuove tecnologie”.
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