Stabile di Torino, 60 anni di storia in formato digitale

di Francesco Gaudiosi 
Digitalizzare la storia vuol dire farla rivivere, avere testimonianza di essa in forma moderna, e soprattutto significa renderla fruibile a studiosi e appassionati. Ciò è stato reso possibile allo Stabile di Torino, da poco tra l’altro nominato Nazionale, grazie a un bando del Mibac che ha messo a disposizione i fondi per la digitalizzazione del patrimonio conservato nel Centro Studi del teatro. Così ora è possibile trovare on line i 573 spettacoli prodotti dal Tst dal 1955 ad oggi. Anni di storia reperibili sul web, con ben 200.000 testimonianze tra cui foto, locandine, video, rassegne stampa, copioni e bozzetti, raccolti in centotrentamila pagine esplorabili costruendo all’interno del sito percorsi secondo personali esigenze di studio. La piattaforma digitale, messa a punto con gli esperti di archiviazione informatica dell’heritage agency torinese Promemoria srl, permette oggi di approdare a in
numerevoli canali d’accesso per la ricerca: per stagione, titolo dello spettacolo, per nomi di autori, registi o attori, per teatri e compagnie, per tipologia di documenti. “Un’iniziativa ambiziosa che ha permesso anche di riversare sul digitale l’intera produzione della rivista Il Dramma, dal suo primo numero del 1925 fino all’ultima pubblicazione del 1983”, precisa Pietro Crivellaro, direttore del Centro Studi del teatro. Si è giunti allo straordinario risultato grazie al lavoro svolto dal personale del Centro, e dalla sua bibliotecaria Anna Peyron, affiancata da un’équipe di sei archivisti laureati under 30, selezionati a inizio stagione in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino. Il progetto, avviato nel 2014 e terminato lo scorso marzo, è stato annunciato il 27 maggio 2015, giorno del sessantesimo anniversario della nascita del Teatro, durante la presentazione della stagione 2015-2016.
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