di Antonio Tedesco
Fare Teatro-Scuola significa non solo divertire e intrattenere
bambini e ragazzi in età scolare, ma farlo educando, portando loro un
contributo di
conoscenza e consapevolezza che li renda maggiormente coscienti
di sé e
del mondo in cui vivono. Si tratta, quindi, di una forma di
spettacolo particolarmente delicata e complessa che, rivolgendosi a giovani e
giovanissimi, si assume il compito di trasmettere principi e valori. Catturando,
però, l’attenzione in forma semplice e gradevole, per rendere più efficace
quella funzione educativa che questo tipo di teatro si propone.
In sintesi, educare divertendo è proprio il principio che si
addice ai due
spettacoli che chiudono la rassegna di Teatro-Scuola organizzata
anche
per questa stagione dal Teatro Pubblico Campano, entrambi in
scena al
Teatro Augusteo di Salerno.
Il primo, il 6 e 7 aprile, è Il piccolo principe, presentato dalla Compagnia
Centro RAT/Teatro dell’Acquario e vede in scena Maria Marino e
Francesco
Aiello, per l’adattamento, scene e regia di Dora Ricca. Si
tratta della
versione teatrale, con attori, pupazzi e immagini, della storia
universalmente
conosciuta scritta da Antoine De Saint-Exupéry, che questa messa
in
scena ripercorre fedelmente per un pubblico di età consigliata
dai 6 ai 10
anni, che necessita, dunque, di una linearità narrativa, ma che
allo stesso
tempo può risultare particolarmente sensibile ad una dimensione
umana
che nella fusione tra reale e fantastico riesca a cogliere
significativi momenti
di poesia.
Seguirà, il 19 e 20 aprile, L’Isola - … dove la plastica prende vita, presentato
da La Luna nel Pozzo, su testi di Daria Paoletta e con Pia
Wachter, Daria
Paoletta e Mirko Lodedo che esegue anche le musiche originali
dal vivo.
Nello spettacolo si racconta della “Great Pacific Garbage
Patch”, l’isola
di spazzatura galleggiante formatasi nell’Oceano Pacifico
settentrionale.
Vi si giunge seguendo il viaggio di una busta di plastica
trascinata
dal vento e si trovano, sotto forma di personaggi cui danno
vita gli attori, tutti gli oggetti più usuali del nostro
quotidiano.
Lo spettacolo si propone, attraverso il gioco, il colore,
l’animazione,
di creare una consapevolezza civica, e una coscienza
ambientale, per il pubblico di giovanissimi cui è rivolto,
coniugandola, però,
con il piacere e la gioia dello sguardo e della partecipazione,
piuttosto che
soffocarla sotto cupi presagi di disastro. Un percorso da cui
forse passa la
vera speranza per il futuro.
Il 20, il 21 e il 22 aprile, invece, per un pubblico di ragazzi
più grandi, torna,
al Teatro Nuovo di Napoli, La cena delle ceneri, dedicato a Giordano Bruno,
il grande filosofo che sacrificò la sua vita per le proprie
idee. Drammaturgia
di
Amedeo Messina, diretto e interpretato da Lello Serao.
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