Max Giusti in formato antologia tra video, parodie e monologhi. Il comico romano ad Avellino con i suoi personaggi più riusciti
di Viola de Vivo

Ma
chi sono i “Pezzi da 90”? In primo luogo vip e affini, in un’esilarante
passerella delle più celebri interpretazioni di Giusti, da quelle ormai
collaudate a quelle di più recente sperimentazione. Ecco allora che
l’immancabile Cristiano Malgioglio diventa il sosia del capo dello Stato Mattarella, ed ecco che, accanto agli intramontabili
Claudio Lotito e Al Bano Carrisi, compaiono
anche il protagonista di “Cinquanta sfumature di grigio” e addirittura papa
Francesco.
Ancora:
Biagio Antonacci, Terence Hill, Ligabue, Vasco Rossi, Francesco De Gregori,
Pier Luigi Pardo e tantissimi altri. E in uno show dissacrante, volto
esplicitamente a prendere in giro l’assurda realtà che ci circonda, possono
avere diritto di cittadinanza tra i “Pezzi da 90” anche eroi e antieroi del
quotidiano, come ad esempio «gli unici che sono riusciti a trovare lavoro in
Italia: un egiziano con l’ortofrutta, un cinese ‘tuttoauneuro’ e un prete
africano di provincia». Le varie figure compaiono sia in video che live, e il
tutto è condito da brillanti numeri musicali dal vivo, eseguiti da un’affiatata band.
Poi,
quando il comico sveste i panni dei suoi personaggi per essere semplicemente
Max Giusti, lo spettacolo si trasforma in una chiacchierata a tu per tu con il
pubblico, che viene spesso sorpreso e stuzzicato, diventando parte attiva della
performance. Giusti si sbottona, svela segreti e retroscena del piccolo
schermo, racconta episodi della sua infanzia, rompe alcuni suoi tabù (uno su
tutti: per la prima volta parla di sesso). Accanto ad argomenti più leggeri non
mancano temi di maggiore impegno, come la complessità del rapporto
genitori-figli, il delicato problema dell’integrazione e la piaga sempre
tristemente attuale della disoccupazione. Su tutti Max interviene con
l’umorismo genuino che lo contraddistingue, e con quello spirito guascone ma
garbato, che è l’unico fil rouge tra i diversi momenti: stimolare la
riflessione ma senza prendersi troppo sul serio, e avendo sempre come obiettivo
primario le risate e il divertimento di chi ha scelto di passare una serata in
sua compagnia.
Un
grande calderone, insomma, per un one-man-show
che punta tutto sul ritmo. E considerando che dura due ore e un quarto senza
intervallo, si capisce il perché. “Pezzi da 90” (produzione AB Management) è al
Gesualdo di Avellino il 2 e 3 aprile.
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