Notre Dame de Paris- Musiche di Riccardo Cocciante, Regia Gilles Maheu con le liriche di Luc Plamndon e la versione italiana di Pasquale Panella

Al Teatro Palapartenope dal 20 al 26 aprile l’opera musicale che batte ogni record
Servizio di Francesco Gaudiosi


Napoli- Notre Dame de Paris torna sulle scene italiane dopo quasi 5 anni di assenza  con tutto il cast della prima versione della più famosa e fortunata opera musicale mai prodotta in Italia. David Zard firma nuovamente la produzione di questo sontuoso allestimento scenico che, grazie alla garanzia di interpreti con esperienza più che decennale nel campo del musical e della commedia musicale, garantiscono un prodotto finale di una pregevolezza scenica inappuntabile.
 Il teatro Palapartenope diventa per tre ore la misteriosa e colorata cattedrale di Notre Dame de Paris, popolata da Quasimodo, Esmeralda, Gringoire, Febo, Frollo, Clopin e Fiordaliso. Il capolavoro di Hugo si fa “statua, musica e poesia”, ed ecco che comincia il racconto di una delle storie più struggenti e celebri della letteratura internazionale.
Notre Dame de Paris emoziona perché parla di amore, un amore che non possiede astrazioni filosofiche o letterarie talvolta parossistiche, ma di un amore “popolare”. L’amore tra il gobbo Quasimodo e la zingara Esmeralda, così assurdo, ma così sincero al tempo stesso, diventa esaltazione della tematica amorosa in quanto tale, trascendendo dagli stereotipi fisici o dalla provenienza geografica delle persone. Esmeralda, zingara e perciò peccatrice, decide di amare liberamente quello che tutti definirebbero un “mostro”, un essere all’esterno così ripugnante da essere considerato inavvicinabile.
Ma Notre Dame de Paris parla anche di clandestinità, di esclusione: Clopin nella canzone iniziale parla proprio di questo, chiede asilo alle porte di Parigi e la sua disperata richiesta di libertà, di fronte ai continui rifiuti di Febo e dei militari parigini, gli costerà la sua stessa vita. Sacrificare la propria vita pur di combattere per la libertà e per l’accoglienza degli emarginati è argomento all’ordine del giorno sulle pagine dei nostri quotidiani, e le musiche di Cocciante, partendo a loro volta dal testo di Hugo, dimostrano che a distanza di anni la storia si ripete sempre e l’animo umano non esita a compiere gli stessi errori del passato.
E’ proprio in questa matrice popolare che Notre Dame comunica emozioni autentiche, parla un linguaggio che riesce a regalare poesia attraverso le pregevoli  musiche di Riccardo Cocciante e le liriche di Luc Plamondon nella versione italiana di Pasquale Panella.
La scenografia di Christian Ratz pone come elemento cardine della composizione scenica proprio la pietra della cattedrale di Notre Dame, e lo stesso elemento di austerità scenica seguono i costumi di Fred Sathal, come quasi a voler sottolineare la predominanza della storia sugli orpelli scenici e scenografici. La pietra diventa funzionale allo sviluppo della storia, diventa la base di una costruzione che da elementare si fa via via sempre più complessa e per questo apprezzabile.
Notre Dame de Paris è un istituzione dell’opera musicale italiana e, specie se rappresentata con il cast originale, è una rarità che vale assolutamente la pena vedere. Il plauso va proprio agli interpreti di questo allestimento, partendo dall’intramontabile due Quasimodo- Esmeralda costutuito da Giò di Tonno e Lola Ponce, passando poi per Gringoire (Matteo Setti), Frollo (Vittorio Matteucci), Febo (Graziano Galatone), Clopin (Leonardo di Minno) e Fiordaliso (Tania Tuccinardi).
Notre Dame de Paris sarà in scena al Palapartope fino al 26 aprile, per poi proseguire il tour a Eboli (30 aprile e 1 maggio), Conegliano (6-8 maggio), Firenze (11-16 maggio), Torino (19-22 maggio) e tante altre date consultabili direttamente sul sito ufficiale dello spettacolo.





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