Alla Santà, dove si mangia cultura- Nella stagione di Gelardi anche Servillo, Ianniello, Renzi e Carpentieri

di Milena Cozzolino
“Il Nuovo Teatro Sanità arriva alla sua quarta stagione, dopo un percorso non certo facile ma ricco di soddisfazioni. Una tappa, a cui giungiamo, con la consapevolezza del lavoro svolto ma soprattutto di quello che ancora abbiamo da fare” così il direttore artistico Mario Gelardi introduce la stagione 2016-2017 del teatro di piazzetta San Vincenzo. Un avamposto di resistenza in uno dei quartieri più complicati di Napoli, quello di Gelardi e i suoi, c
he si avviano a realizzare nel cuore del rione Sanità la loro quarta stagione teatrale, in cui non mancheranno nomi di rilievo del panorama teatrale e non solo.
Il titolo della nuova stagione sarà All you can eat, un modo di dire bizzarro se coniugato al teatro, ma che comunica un concept moderno dai molteplici significati: “tutto quello che puoi mangiare”, la cultura come cibo per il cuore e per la mente che può saziarti. All you can eat significa anche evitare gli sprechi, pagare il giusto, e soprattutto scegliere con consapevolezza. Sono queste le idee che il collettivo di piazzetta San Vincenzo vuole veicolare ai suoi spettatori, per i quali ha pensato ad un cartellone ricco e variegato: si parte il 14 ottobre con una coproduzione del Nuovo Teatro Sanità con il Goethe Institut, che presentano Noi non siamo barbari! di Philipp Löhle, drammaturgo tedesco, che si è distinto per i suoi testi dal carattere acido e surreale, ma di grande efficacia drammatica. A rivelarlo in Germania prima e in Francia poi, il testo Genannt Gospodin. Proprio con Detto Gospodin (nella traduzione in italiano), interpretato da Claudio Santamaria, la drammaturgia di Philipp Löhle, nella passata stagione teatrale è andata in scena al Teatro Bellini. Löhle ritorna a Napoli grazie al Goethe Institut, con un nuovo progetto teatrale, che vedrà coinvolti gli attori della compagnia del Nuovo Teatro Sanità, sotto la guida di Mario Gelardi. Il testo racconta di una coppia borghese e progressista che ospita i vicini dell’appartamento accanto, in cui il precedente inquilino si era suicidato. Subito dopo accoglie anche uno straniero di pelle nera che dice di essere un rifugiato politico. Quando la padrona di casa viene trovata morta, emerge un “giallo” che diventa anche lo spietato ritratto di una classe intellettuale.
Tra le novità della stagione, L'intervista di Alberto Moravia per la regia di Renato Carpentieri; Una serata con Toni Servillo e Magic People di Giuseppe Montesano, con Enrico Ianniello, Tony Laudadio, Andrea Renzi e Luciano Saltarelli.
Si inaugura inoltre una sezione di teatro in foyer intitolata L'altare di S, che vuole promuovere la produzione e la ricerca di drammaturgia originale e la sperimentazione sullo spazio scenico non convenzionale. Il programma prevede 5 spettacoli che bene si adattano all'area del foyer interno, uno spazio suggestivo caratterizzato da una splendida pavimentazione del 1800 e due altarini del '700. Ad inaugurarla, il 29 ottobre, la compagnia napoletana Manovalanza Teatro, con Where Are We Now? Viaggio di Edipo verso Colono di Adriana Follieri.

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