Per la regia
di Gerardo D’Andrea e con Antonella Morea in scena, Mamma
da Annibale Ruccello dal 6
all’11 dicembre al Ridotto del Mercadante di Napoli. Quattro
monologhi dove mamme malefiche raccontano fiabe e che poi si
trasformano nei vari episodi in figure corrotte dai mass-media, una
folla di donne attorniate da ragazzini che si chiamano Deborah,
Samanta, Morgan, nelle cui conversazioni si confondono messaggi
personali, echi televisivi, slogan di rotocalchi; dove la pubblicità
si sovrappone alle confidenze – le telenovelas alla sfera privata e
gli inni liturgici alle canzonette di Sanremo. Deliri verbali fondati
su contaminazioni e alterazione del linguaggio, l’attrice Antonella
Morea e ad accompagnarla, una fisarmonica, un violino e un sax.
Dal 17 al 22
gennaio Orlando Cinque interpreta e firma la regia di Calcedonio,
testo del 1989 di Manlio Santanelli.
“Una coppia non più giovane, marito e moglie, invita a cena un vecchio amico”, racconta il regista. “Quando gli argomenti cominciano a scarseggiare, e si avvicina il momento dei saluti, il discorso finisce, in modo apparentemente casuale, su Calcedonio, enigmatico compagno di liceo dei tre di cui si son perse le tracce. Calcedonio è un thriller esistenziale, immerso in una disperata ironia, in cui “l’assassino”, già noto e mai nominato, viene quasi rimosso. Ciò che si cerca di scoprire è invece chi sia la “vittima”: cosa è andato perduto per sempre, quali sono le promesse non mantenute che rendono invivibile il presente, a cosa o chi si deve dire addio e cosa invece si può ancora salvare, cosa possiamo perdonare, cosa dobbiamo riconoscere perché si possa prendere serenamente congedo dal passato e aprire una pagina nuova nella propria vita e nel proprio tempo”.
“Una coppia non più giovane, marito e moglie, invita a cena un vecchio amico”, racconta il regista. “Quando gli argomenti cominciano a scarseggiare, e si avvicina il momento dei saluti, il discorso finisce, in modo apparentemente casuale, su Calcedonio, enigmatico compagno di liceo dei tre di cui si son perse le tracce. Calcedonio è un thriller esistenziale, immerso in una disperata ironia, in cui “l’assassino”, già noto e mai nominato, viene quasi rimosso. Ciò che si cerca di scoprire è invece chi sia la “vittima”: cosa è andato perduto per sempre, quali sono le promesse non mantenute che rendono invivibile il presente, a cosa o chi si deve dire addio e cosa invece si può ancora salvare, cosa possiamo perdonare, cosa dobbiamo riconoscere perché si possa prendere serenamente congedo dal passato e aprire una pagina nuova nella propria vita e nel proprio tempo”.
vio.
ver.
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