Casta, Huppert, Ullmann, Sting... al Napoli Teatro Festival Italia, divi, ma non solo

Di Paola de Ciuceis

Un volto blu sbircia incuriosito dai due lembi di un sipario rosso. Essenziale ma incisiva, è l’immagine simbolo di Mimmo Paladino per il Napoli Teatro Festival Italia che veleggia verso la sua 11a edizione, la seconda diretta da Ruggero Cappuccio, per l’organizzazione della Fondazione Campania dei Festival presieduta da Luigi Grispello. Lungo, ricco e articolato, il cartellone ingaggia realtà nazionali e internazionali con un programma che conferma e rilancia la linea guida della prima annualità di direzione di Cappuccio, ovvero consolida l’idea di un progetto multidisciplinare che guardi alla “ricongiunzione organica tra le arti della scena” e sia, al tempo stesso, momento di crescita culturale e sociale per il territorio. In quest’ottica, nei 34 giorni di programmazione del Festival (8 giugno-10 luglio), che impegnerà 85 compagnie per 160 repliche, si valorizzerà al meglio il patrimonio di sale teatrali e beni artistici e architettonici della Campania. A cominciare da Palazzo Reale che, per la sua centralità non solo logistica, sarà la Casa del Festival e ospiterà l’Info Point e la biglietteria, attività collaterali (proiezioni, incontri, spettacoli, mostre, concerti) e il consueto spazio Dopofestival nel Giardino Romantico dove si svolgerà pure il progetto “Così lontani, così vicini” di Pier Luigi Razzano con Giovanni Ludeno e Antonia Truppo. Per il resto, si spazia tra i teatri Trianon Viviani, Nuovo, Politeama, Sannazaro, Augusteo, Galleria Toledo, Diana, Bellini, Mercadante, San Carlo, Sala Assoli, Bolivar, Nest; tra le altre location, Museo Madre, Palazzo Serra di Cassano, Chiesa della Misericordiella, Donnaregina Vecchia, Villa Pignatelli, Santa Fede Liberata; extra moenia, spazi sacri e siti Unesco della regione tra cui il Duomo di Salerno e quello di Amalfi, l’Abbazia di Mercogliano, la Reggia di Caserta, il teatro naturale di Pietrelcina. Il tutto, favorendo la partecipazione del pubblico con prezzi popolari (biglietti da 8 a 5 euro), agevolazioni per le fasce sociali più deboli e supportando i sodalizi attivi sul territorio con progetti come il crowdfunding per la Fondazione Pascale che si aggiunge a quello invernale per l’Ospedale Pediatrico Santobono/Pausilipon.
Cosa vedremo? A passare in rassegna tutto, non c’è che l’imbrazzo della scelta. A cominciare da volti noti come da Laetitia Casta, Liv Ullmann, Isabelle Huppert e Sting per il gran finale. Intanto, ecco una piccola bussola. Sul versante prosa, con 55 titoli, nella sezione internazionale si sceglie da Shakespeare alla Duras, passando per Rabih Mroué sulla propaganda e sui metodi di reclutamento degli estremisti islamici, Brodsky/Baryshnikov per la regia di Alvis Hermanis e l’omaggio a Ingmar Bergman nel centenario della nascita; quindi, per la sezione italiana, tra gli altri, si vedranno in scena e alla regia Lina Sastri, Silvio Orlando, Tonino Taiuti, Nando Paone, Sara Biacchi, Renato Carpentieri, Fausto Russo Alesi, Imma Villa, Peppe Lanzetta, Gino Rivieccio, Paola Quattrini, Daniele Russo, Peppino Mazzotta; tra i titoli, invece, Storia di un’amicizia di Fanny e Alexander da L’Amica geniale di Elena Ferrante, Onde di Elena Bucci liberamente ispirato alle opere e alle vite di Virginia Woolf e Katherine Mansfield, Regina Madre di Manlio Santanelli per la regia di Carlo Cerciello, Edoardo II da Christopher Marlowe per la regia di Laura Angiulli, Fuoriscena di Fortunato Calvino, Il Gatto da Georges Simenon per la regia di Alvia Reale. Tra i debutti in regione, Alessio Boni e Marcello Prayer, Alessandro Preziosi e Luca Zingaretti. Per la sezione osservatorio regie di Lorenzo Salveti, Giovanni Meola, Adriana Follieri, Gabriele Russo, Carmine Borrino e un ventaglio di spettacoli firmati dagli allievi delle scuole di Teatro del territorio. Per la danza, tesa alle esplorazioni contemporanee del corpo e della scena, produzioni dall’Italia alla Tunisia, Francia, Libano, Argentina, Inghilterra, Belgio. Sul versante musica concerti dei Foja, del soprano Leona Peleskova, il Beggar’s Theatre a cura di Mariano Bauduin, Andrea Bonioli 4tet e Javier Girotto più quelli in regione tra cui Enzo Gragnaniello & Solis String Quartet e L’armonia sperduta, elaborazioni ed orchestrazioni di Roberto De Simone, con Raffaello Converso.
Per la sezione Sportopera a cura di Claudio Di Palma, mostre, incontri, proiezioni e spettacoli della passione dei grandi scrittori per il tema dell’agòne. Ancora, le sezioni Installazioni/ Video/Performance, Cinema, Letteratura, Progetti speciali (“Napoli Strit Festival”) e Laboratori (per focalizzare il rapporto tra maestri e giovani talenti, l’incontro tra i linguaggi e le generazioni unite nella vitale trasmissione dei saperi) con Eimuntas Nekrosius e Tomi Janežič, con Ben Duke, Eugenio Barba (insieme a Lorenzo Gleijeses e Julia Varley, Annabelle Chambon e Cédric Charron (del Teaching Group di Jan Fabre), Punta Corsara, il Teatro de los Sentidos, Michele Monetta, Stefania Rinaldi, Davide Iodice, Loredana Putignani.


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