Luciano Melchionna ripropone al Sannazaro "Spoglia Toy" e "L'amore per le cose assenti"

di Roberta D'Agostino

Da non perdere il doppio appuntamento firmato Luciano Melchionna per il finale di stagione del teatro Sannazaro di Napoli. Il funambolico regista, esperto conoscitore dell’essere umano, evidenzia in ogni suo lavoro la sua spiccata capacità visionaria di derivazione espressionista. Dal 20 al 22 aprile va in scena L’amore per le cose assenti con Giandomenico Cupaiuolo e Autilia Ranieri e con la partecipazione di Her, scritto e diretto da Melchionna. È la storia di una relazione e delle sue fasi e mutazioni. Matteo in occasione dei quarantasei anni di Giulia le regala una particolare festa di compleanno: un momento in cui finalmente parlano in un confronto vero e sincero non più mediato dai sensi di colpa, spinti ormai solo dalla voglia di verità. Un dialogo coinvolgente che spinge lo spettatore ad immedesimarsi ora nell’uno ora nell’altra, mentre si chiedono che fine abbia fatto la magia del primo incontro e dove si annidi il preciso momento in cui le convenzioni sociali hanno preso il posto dei sentimenti. Liberi dal peso delle parole mai dette, i due coprotagonisti approderanno a una risoluzione per loro spiazzante. Un’originale e impietosa autopsia dei sentimenti: un’indagine sull’amore scandita dalla narrazione di Her, nel ruolo di prologo, epilogo e di personificazione dell’Amore. Dopo il successo riscosso al Napoli Teatro Festival all’interno della sezione SportOpera torna, poi, dal 4 al 6 maggio, ancora al Sannazaro, Spoglia Toy scritto da Giovanni Franci e Luciano Melchionna che firma anche la regia; undici monologhi che compongono un viaggio all’interno del patinato mondo dei calciatori. Docce, sudore, fetore di calzini, bagnoschiuma, shampoo e creme per il viso si intravedono negli armadietti mezzi rotti, panche consumate e traballanti, acqua per terra e lunghe file di attaccapanni. L’allenatore incita i giocatori prima della partita e il pubblico, invisibile voyeur, entra in gruppo guidato da un inquietante “angelo”, avulso da quel contesto eppure “arbitro” d’anime. Storie di calciatori/toys, oggi inconsapevoli mostri, che hanno scelto il gioco del calcio come gesto di libertà e di gioia; il calcio, come il teatro, è una meravigliosa condanna che consola e distoglie.
Una messinscena che restituisce uno dei sensi del teatro: porsi domande. Sul palcoscenico Raffaele Ausiello, Lorenzo Balducci, Orazio Caputo, Mauro F. Cardinali, Adelaide Di Bitonto, Gennaro Di Colandrea, Emanuele Gabrieli, Sebastiano Gavasso, Pierre Jacquemin, Gianluca Merolli, Fabrizio Nevola, Marcello Paesano, Agostino Pannone. Entrambi gli spettacoli sono prodotti dall’Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
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