“COMICISSIMI FRATELLI. IL PUBBLICO HA SEMPRE RAGIONE” Scritto e diretto da Gianfranco Gallo Al Teatro Augusteo di Napoli dall’11 al 20 gennaio


 di Antonio Tedesco

Napoli -  Più che un testo teatrale questo Comicissimi fratelli. Il pubblico ha sempre ragione, scritto e diretto da Gianfranco Gallo e da lui stesso interpretato insieme al fratello Massimiliano (al Teatro Augusteo fino al 20 gennaio), è una sorta di passerella costruita sulle solide assi della lunga e gloriosa tradizione del teatro popolare napoletano e sulla quale i due fratelli (Gianfranco e Massimiliano) esibiscono le loro indubbie qualità interpretative unite alla nostalgia per una forma di teatro (e per un tempo) che non c’è più. Quasi un excursus in una memoria scenica che, riportata al presente, potrebbe assumere valore di discrimine, o elemento di contrasto, per una tradizione la cui forza sta proprio nel contenere e superare a un tempo mode, tendenze, particolari visioni o inclinazioni del fare teatro. Una versatilità che ha sedotto nel tempo anche gli sperimentatori e innovatori più audaci come Carlo Cecchi, Leo De Berardinis e Antonio Neiwiller, per citarne solo alcuni.
Ciò che Gianfranco Gallo, insieme a suo fratello, però, ha prodotto in questo suo allestimento – forse per un eccesso di fiducia nella forza intrinseca della suddetta tradizione teatrale – non è tanto una visione dinamica della stessa, un dispiegamento irridente e “sovversivo” della sua forza, quanto una sua semplice esposizione scenica, dove i guizzi recitativi dei due attori, e quelli dei loro volenterosi comprimari, non sempre corrispondono alle potenzialità che il testo potrebbe ancora oggi dispiegare. E stiamo parlando di Stasera Francesca di Rimini, esilarante parodia che Antonio Petito fece della “tragedia classica” ottocentesca, prendendo di mira il roboante testo di Silvio Pellico (ma attraverso di questo non si sarebbe potuto fare il verso a certo teatro “istituzionale” contemporaneo?).
Ovviamente, trattandosi di un atto unico il cui effetto comico richiede l’immediatezza della brevità, si è dovuto costruire tutto un primo atto preparatorio, nel quale attraverso bozzetti e scenette a volte divertenti, a volte “fragili”, si è tratteggiato l’ambiente in cui, poi, il testo di Petito è andato a incastonarsi.
Rimanendo, però, fatti salvo – come detto – alcuni sprazzi godibili, il retrogusto di un collage di sketch il cui filo conduttore non sempre risulta pienamente coerente. Non ha aiutato, alla “prima” qualche problema nell’acustica del teatro che, specie nel primo tempo, ha contribuito a smorzare la forza di diverse battute.
C’è da dire, comunque, che i fratelli Gallo non si sono risparmiati, cimentandosi anche nel canto (Gianfranco) e in parodie di danza(Massimiliano), duettando vivacemente tra loro, e coadiuvati dal mestiere dei loro compagni di scena, Gianluca Di Gennaro, Bianca Gallo, Franco Pinelli, Arduino Speranza, e Marco Palmieri.  Come detto nei ringraziamenti finali dallo stesso Gianfranco Gallo, lo spettacolo è stato dedicato alla memoria dei fratelli Giuffré che fecero della Stasera Francesca di Rimini di Petito, un loro glorioso cavallo di battaglia e che attraverso la regia di Aldo, per una messa in scena del 1990 con i Gallo stessi, fu lasciato in qualche modo in eredità a questi ultimi.
La scena, volutamente priva di specifiche connotazioni temporali, è arricchita da alcuni pannelli dipinti, opera dell’artista Roxy in the Box.
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